RAZZE DI GATTI
Ural rex
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Descrizione
L’Ural Rex appartiene a una delle più recenti razze russe, il capostipite è un gatto ricciolino bicolore di nome Vasilij, nato nel 1988 a Zarechny, non lontano da Sverdlovsk, che fu l’antico nome della città russa di Ekaterinburg, dal 1924 al 1991. La razza fu riconosciuta dal WCF nel 2006. È un gatto affascinante, dal bel manto a pelo riccio e dal temperamento equilibrato e sereno, un ottimo compagno di gioco per grandi e piccini.
ORIGINI
Secondo le tradizioni orali della regione della Russia orientale da cui il nome Ural, questo tipo di gatto viene da una razza di gatti domestici presenti sin dal 1940. L’antenato, Vasilij, nato nel 1988, venne accoppiato con la mamma di nome Mura, una gattina domestica nera e bianca con disegno tabby a piccole macchie. Da questo accoppiamento nacquero, nel 1994, Bars, un maschio di colore nero e bianco e una femmina, Murka, di colore nero con disegno tabby maculato. L’incrocio fu condotto in modo molto accurato e fu decisamente riuscito, infatti non si trovarono difetti di nessun tipo. Fu il club Grace di Ekaterinburg a sostenere il progetto di sviluppo della razza Ural Rex. Nel 1997, il programma per lo sviluppo dell’Ural Rex venne organizzato a Mosca con il maschio Clide e le femmine Merlushka e Bonny.
CARATTERE
L’Ural Rex è un gatto amabile anche per via del suo carattere quieto ed equilibrato, sempre di buon umore, quasi “sorridente”. Si affeziona molto alle persone da cui ama essere preso in braccio, ma sta volentieri anche con gli altri animali domestici. È un ottimo compagno di giochi per i bambini, con i quali sa sviluppare un rapporto tenero e sensibile, mettendoci tutte le energie che ci vogliono per ben adattarsi ai loro ritmi.
MORFOLOGIA
È un gatto di taglia media dal corpo vigoroso e robusto, con muscoli ben evidenziati. Le zampe, di media lunghezza, sono sottili ma solide, i piedi sono piccoli. Anche la testa è piccola con forma a cuneo e guance prominenti, scolpite da ossa alte e dalle linee leggermente arrotondate. Il naso è dritto e largo, il muso è fine, il mento minuto. I begli occhi grandi e di forma ovale sono molto distanziati l’uno dall’altro. Possono presentare svariati colori senza alcun rapporto col colore del pelo. Le orecchie portate alte sono di media grandezza, ampie alla base. La coda è piuttosto sottile e di media lunghezza.
MANTELLO
Il mantello può essere mediamente corto o mediamente lungo. Il mantello dell’Ural Rex è diverso da quello delle altre razze Rex. Il pelo denso a doppie onde fitte si è sviluppato in seguito a numerosi incroci. Il pelo dei cuccioli, sui 34 mesi, si presenta a ricci inanellati e solo più tardi, verso i 67 mesi i ricci si stemperano in onde seriche. Anche lo sviluppo del colore del pelo è singolare e interessante nell’Ural Rex. Il pelo dei piccoli ha sfumature grigiastre ed è importante che questo pelo cada durante la crescita, poiché questo elemento ne influenza la futura intensità di colore. Sono consentiti quasi tutti i colori a eccezione del chocolatelilac e del cinnamonfawn. I colori quali il nero, il blu, il rosso, il crema, il tortie, il blucrema possono essere tabby con vari motivi che vanno dal nero maculato al rosso mackerel.
Perché“Rex”?
Da quanto si racconta, il termine Rex (nell’accezione latina di Re, Regnante) si riferisce proprio a un re che a fine Ottocento portò a un’esposizione un suo coniglietto dalla bella e curiosa pelliccia ricciolina. Quel manto così particolare era assolutamente fuori ogni standard di razza. L’imbarazzo degli organizzatori fu grande, non si poteva squalificare il re, ma neppure trovare una razza su misura in cui si potesse inserire il simpatico coniglietto. Era chiaro che il problema andava risolto senza indugiare. Decisero seduta stante di creare una nuova varietà cui avrebbero messo come affisso il termine “Rex”. Nacquero così i conigli con pelo riccio, e cioè appartenenti al tipo Rex. Si vide subito quanto la nuova definizione fosse utile anche e soprattutto per designare certe razze feline a pelo riccio o ondulato. Per estensione dunque, il termine “rex” fu usato sia per indicare un gene – il gene rex – che determina la tessitura del mantello, sia per indicare tipologie di gatti a pelo riccio corto o lungo, come per esempio il Prussian Rex, il Devon Rex, il Cornish Rex, l’Ural Rex che ci riguarda, e molti altri. Se la maggior parte dei Rex porta nel nome il ricordo delle origini geografiche, che è soprattutto quella dei paesi anglofoni e germanofoni, come le contee inglesi della Cornovaglia e del Devon, la Germania e, in generale, l’Europa, si son viste razze Rex anche oltreoceano, con forte diffusione negli Stati Uniti.
CURE
Necessita di particolari cure da cucciolo, in quanto il pelo grigiastro deve cadere con le prime mute ed è quindi opportuno favorirne la perdita pettinandolo e spazzolandolo di frequente. È utile l’assiduità di questo tipo di cura perché proprio la totale perdita del vecchio pelo favorisce l’intensità e la qualità del pelo dell’adulto. Va spazzolato con una spazzola dalle setole morbide.
Cod. EMS: –
Standard: WCF
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